" Sono stato crocifisso con Cristo,
e non vivo più io,
ma Cristo vive in me… "
(Gal 2,19-20)
Nell'ultimo mistero, abbiamo discusso che la "croce" quotidiana potrebbe rappresentare lo sforzo di mettere in pratica le Scritture... in questo mistero, allo stesso modo, molte delle meditazioni che abbiamo nella comunità si concentrano sullo sforzo di "morire" a se stessi e rimanere "inchiodati" alla croce dell'obbedienza alla Volontà di Dio (manifestata soprattutto attraverso le Scritture).
In questo senso, può essere molto facile vacillare nella nostra chiamata e rimanere "crocifisso con Cristo" – se qualcuno mi fa del male, e io sbaglio nei suoi confronti, scendo dalla croce. Se dico una bugia, scendo dalla croce. Se spettegolo su qualcun altro, scendo dalla croce. Anche se "scendiamo" dalla croce, Cristo ci ha lasciato un rimedio per rialzarci: il sacramento della Confessione, che ci permette di risalire sulla croce del Vangelo.
E perché?
Perché dietro la croce... c’è la risurrezione. La Quaresima non è rivolta al Venerdì Santo, ha detto di recente un nostro fratello in un'omelia; La Quaresima è rivolta alla Pasqua. Senza la Risurrezione, nessuno dei nostri sacrifici, nessuna delle nostre difficili obbedienze, ha senso.
Il nostro fondatore usa l'esempio di un treno: se vogliamo arrivare in paradiso, dobbiamo seguire i binari del Vangelo stabilito da Cristo, a bordo del "treno" della Croce. La nostra umanità decaduta spesso si oppone alle restrizioni che la legge di Dio le impone – eppure, ironicamente, ogni volta che "usciamo dai binari" alla ricerca di un senso mondano di libertà, ci troviamo solo impantanati e distrutti. Quanto più ci aggrappiamo alla croce, tanto più ci sforziamo di seguire i binari di Cristo crocifisso, tanto più pace e gioia troveremo nella nostra vita e tanto più rapidamente ci troveremo in cammino verso quella vita che è veramente vita (cfr 1 Tm 6,19).
"La passione di Cristo è completamente sufficiente per modellare la nostra vita. Chi vuole vivere perfettamente non deve fare altro che disdegnare ciò che Cristo ha disdegnato sulla croce e desiderare ciò che ha desiderato, perché la croce esemplifica ogni virtù".
(San Tommaso d'Aquino, in: Off. of Read., 28 gennaio)
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