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Io sono la porta!

Gv 10,1-10
In quel tempo, Gesù disse:
«In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore.
Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei».
Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.
Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo.
Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».
«Io sono la porta delle pecore». Dice sant’Agostino: «Siete pecore di Cristo, acquistate a prezzo del suo sangue. Riconoscete il vostro prezzo, che non è versato da me, ma da me è annunciato. Se altri hanno dato la vita per il gregge, non l'han potuto fare senza il buon Pastore, il quale solo ha potuto fare questo senza di loro. Ormai sapete, nel nome del Signore, chi è il buon pastore, e come tutti i buoni pastori siano sue membra, e perciò uno solo è il pastore; sapete chi è da tollerarsi come mercenario, chi è il lupo, chi sono i ladri e i briganti da cui ci si deve guardare; sapete chi sono le pecore, chi è la porta per la quale entrano sia le pecore che il pastore, e chi si deve intendere come portinaio. Sapete pure che chi non entra per la porta è un ladro e un brigante, che viene solo per rubare, uccidere e distruggere. […] il medesimo Gesù Cristo nostro Salvatore ha detto di essere sia il pastore che la porta, e ha aggiunto che il buon pastore entra per la porta. Se infatti nessuno è buon pastore se non quello che entra per la porta, ed egli è il buon pastore per eccellenza ed è insieme la porta, dobbiamo per forza concludere che egli entra attraverso se stesso dalle sue pecore, per dar loro la voce in modo che lo seguano, ed esse, entrando e uscendo, trovano i pascoli, cioè la vita eterna». (Sant’Agostino, Omelia, n.47).

Suor Stella Maria, psgm

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